Solamente una condivisione

Ti condivido me stesso. Istintivamente. Nessuna correzione stilistico-sintattica. Questo è… questo sono: Volevo condividere quella che per me è stata più di una semplice esperienza, ma una caccia  all’opportunità. Ho lasciato andare le paure di troppo e mi sono messo alla ricerca di un non so che. Mi sono fatto trasportare dall’istinto e ovviamente, dopo aver pianificato il pianificabile, ho concesso al cuore di portarmi dove voleva. Gli incontri sono stati molteplici, le chiacchierate intense, le sorprese continue. E di certo niente di tutto questo è stato banale o “banalizzabile”. L’intensità e la frequenza degli incontri è stato qualcosa fuori dal normale. Non avevo nemmeno il tempo di respirare. Un continuo procedere a destra e a sinistra, un continuo “accogliersi” reciproco. E anche detestarsi reciproco (non tra me e gli altri… io con l’odio ho poco a che fare). Sì perché il Salone del Libro 2019 è stato tutto questo. Ho parlato con editori, con scrittori, con giornalisti, con sportivi, con appassionati di lettura, con imprenditori… insomma una carrellata di persone che non riuscirei a schematizzare in un semplice articolo. Mi è sembrato tanto, ma tanto strano che io non sia riuscito ad impazzire. E invece è così. Sono salvo! 🙂 Potrei stare ore ed ore a dirvi che cosa mi abbia colpito di più o di meno, condividere le foto, i retroscena, ma non farò niente di tutto questo e anzi… lascerò che la mia penna vi faccia conoscere un po’ più di me, introducendovi nel mondo delle mie emozioni. Qui di seguito uno spaccato che proviene dritto dal mio cuore: Spaccato 1 ‘Che faccio, vado o non vado? Ma si mi butto, tanto che male c’è… “alla più brutta” mi caccerà via. Infondo non ho niente da nascondere, niente da perdere e anzi, ho qualcosa di estremamente importante da condividere. Qualcosa che non ha nessuno. Qualcosa che solo io posso donare. Vado!’ “Ciao” – nessuna risposta. “Ciao, sono Leonardo, ti ricordi di me?” – mezza risposta. Poi solo un voltarsi di spalle, come se un sorriso sincero ed una stretta di mano siano cose di poco conto. Ma certo, anche se non c’è nessuno con cui parlare, clienti a cui vendere, meglio sbarazzarsi dei semplici, sinceri e volenterosi autori rompipalle. Così me ne vado e torno sui miei passi. Spaccato 2 ‘ Questa è la conferenza giusta‘ – pensavo tra me e me. E in effetti era proprio quella giusta. Non lo ricordavo così, ma era lui. Lo dovevo attendere fino alla fine e poi, provare a colpirlo. ‘Se riesco, potremmo rimanere in contatto e… visto mai che nascano delle collaborazioni…‘ “Sai, anche nel mio libro parlo di arti marziali. Vedi? Lo conosci questo artista?… potrebbe ispirarti […] facciamo così, io ti ricontatto e tu mi fai sapere se il mio libro ti è piaciuto” ‘Ho fatto colpo. Ora stiamo a vedere se mantiene la parola… mi ricontatterà?‘ Spaccato 3 ‘Bene, guarda caso proprio gli agenti letterari che cercavo. Proprio quelli che avevo selezionato! Sentiamo cosa hanno da dire.’ Tu li hai sentiti? Sì, dico proprio a te mio caro e affezionato lettore! Io no, perché non si sono presentati. O forse sì, chi lo sa. Io mi sono alzato e ho cambiato conferenza, o meglio presentazione. Perché chi chiede professionalità e puntualità prima di tutto la deve mettere in pratica per primo. E così, ho fatto la scelta più giusta e pazza che potessi fare… ” Lei mi ha colpito. Mi ha dato il coraggio di parlare di quello che voglio parlare. Grazie” ” Come ti chiami?” “Leonardo…” “Un sole , sorridente, per tutti i ponti che stai costruendo…”   FINE Grazie per tutto questo Leonardo  

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