Dovevo scegliere se continuare ad auto-pubblicarmi, “guidando” l’intero progetto: genere, stile, tempi, prezzi; oppure iniziare un percorso con una casa editrice, rinunciando a tanta “libertà” e certezze. Oggi vi racconto uno spaccato della mia vita.
SCRIVERE: LAVORO O TEMPO LIBERO
Quante volte sentiamo dirci “Questa è solo la tua passione, non può diventare un lavoro!”. Nel nostro mondo passione, sogno e lavoro non vanno sempre di pari passo.
Nonostante ci siano moltissime opportunità, al giorno d’oggi, c’è una enorme facilità a catalogare tutto entro rigidi schemi. La creatività appare un reato. Allora si vedono giovani frustrati, adulti stanchi, anziani oppressi. Tutti, o quasi, fuori posto.
Purtroppo o per fortuna, questo è un mondo che ci tiene occupati al lavoro per almeno un terzo della giornata e preoccupati per il lavoro per almeno un altro terzo. La realtà ci vuole attenti e concentrati sull’obbiettivo: portare a casa la “pagnotta”. Fortuna poi che questa pagnotta non tardi ad arrivare (ahimè non per tutti è realmente così).
Tanta, troppa attenzione sulle preoccupazioni quotidiane e poco spazio per la voce interiore; quella che ti chiama, che vuole solo te.
Scrivere è sempre stata una passione vera. Da bambino passavo ore e ore ad inventare poesie; a “raccontarmi” storie di grandi avventurieri che “sconvolgevano” il mondo con le loro abilità. Progettavo i trascorsi, prospettavo i percorsi, preannunciavo i traguardi… ognuno era parte di un meraviglioso quadro.
Avrei voluto condividere quelle emozioni con altre persone; ero certo che avrei potuto farle volare alto. Sì… scrivere non sarebbe stato male come lavoro.
UN PRIMO APPROCCIO
Nel 2015, da buon rivoluzionario qual ero, decisi di farmi coraggio ed approdare al “crescente” mondo dell’auto-pubblicazione. Così, mettendomi alla ricerca e studiando il miglior “sistema”, decisi di usufruire del portale streetlib.com e successivamente di amazon KDP per la distribuzione dei miei libri online.
Il lavoro fu difficilissimo, perché in breve tempo dovetti formarmi su tutto ciò che riguarda l’editoria (mercato, clienti, canali di comunicazione, distribuzione, prezzi, …) , e ancor prima sui tecnicismi del settore (font, formati, design copertina, impaginazione, abbondanze, …).
Dilagando (anche se non troppo) il mondo digitale, dovetti anche adoperarmi per “masticare” il linguaggio degli e-book (epub, mobi,…) e degli e-reader (kindle, kobo).
Una sfida speciale che raggiunse il culmine con la pubblicazione del mio primo libro: “Lungo la via di Damasco“
NON C'È 2 SENZA 3
Avendoci preso gusto pubblicai ben presto (dicembre 2016) anche una raccolta di storie per bambini, intitolato: “Raccontami un po’ “.
Come dice il detto “Non c’è 2 senza 3” e per questo arrivò anche “Lungo la via di Damasco 2.0” a maggio del 2017.
Con tre libri in mano, dal valore inestimabile (perché per me non hanno prezzo), fui invitato al Salone del Libro di Torino 2018, da Luca Rossi.
SCRIVERE UNA NUOVA STRADA?
L’esperienza torinese mi formò e non poco. Luca Rossi e il team di Oceani di Carta seppero donarmi una marcia in più.
Iniziai a credere di potercela fare e mi misi al lavoro per una quarta opera.
Avevo in mano una proposta editoriale unica: un libro innovativo e borderline. Non sapevo se proseguire per la strada vecchia (auto-pubblicazione) o scriverne una nuova con una casa editrice; magari di alto livello. Il rischio era quello di “perdere un sacco di tempo”, forse anni per vedere il libro pubblicato. A dirla tutta poteva essere un tentativo a vuoto: nessuno mi avrebbe garantito la pubblicazione.
Immaginare che qualcuno potesse essere disposto a investire su di me e a credere sul mio progetto mi allettava da pazzi. Non ero, e non sono, un personaggio famoso, un autore affermato, un influencer di spicco… la strada poteva essere tortuosa e frustrante. Poteva essere la delusione più grande della mia vita. Poteva…. essere un’altra meravigliosa sfida.
Beh… A me la competizione piaceva (e piace tutt’ora) e per questo scelsi facilmente. Il mio futuro libro “I Guerrieri del Tempio” sarebbe uscito esclusivamente con una casa editrice!
Ho detto a me stesso che questa volta sarei stato io il personaggio fantastico delle mie storie; io sarei volato in alto con i miei superpoteri; io avrei realizzato il mio sogno. Perché in fondo:
SCRIVERE È VOLARE
PS
Ad oggi sono ancora all’opera per far sì che questo SOGNO SI REALIZZI. Sono certo che con il tuo supporto , insieme ce la faremo… sì, insomma, riuscirò a pubblicare il libro anche grazie a te!
DOMANDA
Secondo te ho fatto bene?
Leonardo Capitanelli