I Fili dell’Umanità, Trame incarnate di Spirito

Un’umanità che viaggia, viaggia veloce. Un’altra umanità che sta immobile, fissa sui propri dolori. Tante sfaccettature per un’unica famiglia. Divisa e complessa, questa è la nostra strana umanità. Qualche volta perdo la passione. Il lavoro, le questioni quotidiane, le relazioni umane… tutto sembra così complesso da rendere la vita una interminabile e inspiegabile trama. Ogni essere umano, uomo, donna, bambino che sia tiene in sé una parte della storia dell’umanità; un breve capitolo che va a tessere l’intera trama del nostro libro universale: la storia del mondo. Il nostro contributo è così dettagliato ed importante che non basterebbero 1.000 pagine per descriverlo. Si viene così a creare una realtà multidimensionale costituita dai singoli racconti, interpretabili in tanti modi. Noi, noi stessi, siamo uno dei fili del mondo. Inevitabilmente siamo legati gli uni agli altri per formare quel tessuto invisibile e impercettibile che dà forma all’universo. Il nostro legare e slegare può creare o distruggere la realtà che ci circonda. Una realtà incarnata. Una realtà fatta dagli uomini, sognata dagli uomini, disintegrata dagli uomini. Il nostro apporto per l’evoluzione del mondo è così importante che se non ci fossimo il “mondo” verrebbe a cercarci. Di certo siamo piccoli. Molto piccoli e lo si vede dalla nostra capacità di incasinarci e creare caos attorno. Nella quotidianità ci complichiamo così tanto la vita che è difficile riuscire a gestire le nostre le relazioni. Trattare con gli altri è il compito più arduo che esista. Già, il più arduo. Ancora non sappiamo come trattare noi stessi come potremmo saper mediare con il prossimo? Fortunatamente qualcuno ci è venuto in soccorso, provvedendo noi stessi di una forza inestimabile ed inespugnabile chiamata Spirito. In grado di infondere a tutte le trame un qualcosa di miracoloso, lo Spirito rende l’intera umanità “miracolabile” e degna di grandi progetti. Le nostre aspirazioni, incarnate in noi stessi, possono trasformare la storia di questa umanità. Noi possiamo dare vita ai più bei racconti mai narrati: “le Trame di Spirito dei giorni nostri” Leonardo Capitanelli Continua a seguirmi!   Quest’opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 2.0 Italia  

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Perdere tutto, ma non la motivazione

Cadere nella banalità e pensare che sia vero. Come potrebbe esserlo? Eppure ci convinciamo. Sembra che le nostre aspirazioni siano di poco conto e così, smettiamo di coltivarle. Peccato; sì. Un vero peccato. Crederci fino in fondo è difficile, ma non impossibile. C’è molto da perdere, moltissimo. Ma se ci fosse un infinito da guadagnare? Ciò che non abbiamo osato, abbiamo certamente perduto. Oscar Wilde Non osare corrisponde certamente a perdere. Provare fino in fondo corrisponde a rinunciare. Provare e non riuscire corrisponde a perdere due volte. Dov’è il vantaggio? Trovare le motivazioni per realizzare le nostre aspirazioni è difficilissimo. In un mondo pieno di distrazioni si potrebbe credere che ci siano cose migliori da fare. In effetti, nel durante, qualcosa di più dolce e tenero c’è senz’altro. Le sfide da affrontare sono tante e il dolore da sopportare per concretizzare un sogno altrettanto grande. Conosci sogni degni del nome che gli hai dato, che non ti sian costati il sangue ed occhi al cielo? Francesco Lorenzi Vedendola con un’ottica consumistica c’è poco da guadagnare.  La società di oggi preferisce sogni di breve durata che possano esaurirsi in men che non si dica e accendere nuove aspirazioni che porteranno introiti. Nel lungo periodo tali pensieri, attitudini, comportamenti perdono di significato. Ha senso investire del tempo in qualcosa di poco duraturo, ma ha più senso investire per qualcosa che possa durare in eterno; anche dopo di noi. Osservare con uno sguardo lungimirante è tremendo. Ti condiziona a vedere le cose in un’ottica d’insieme, in un’ ottica altruistica. Le tue opportunità diventano slancio per i tuoi cari, per il prossimo, per la società, per l’umanità. Coltivare significa sperare. Sperare significa vivere nel mistero. Mistero significa possibilità. Possibilità significa spazio anche per te! Qualora i nostri sforzi andassero a vuoto, qualora le nostre fatiche fossero inutili, qualora i nostri sogni non si concretizzassero… noi ci saremmo comunque concessi il tempo di sorridere, di crederci eroi, di sentirci vivi. Avremmo guadagnato l’infinito: essere noi stessi! Credi che sia poco tutto questo?   Leonardo Capitanelli Continua a seguirmi!   Quest’opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 2.0 Italia  

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Come costruire un nuovo speciale libro
libro

Scrivere è davvero appagante. Tutti noi scriviamo; sempre, tutti i giorni. Mettere su “carta” ciò che pensiamo è una esperienza unica. Quando si tratta di un libro poi, si raggiunge il massimo della soddisfazione. Scrivere un libro è come costruire la casa dei propri sogni. Ma quali sono i passi per “costruirlo”? Nella vita bisogna fare tre cose: fare un figlio, scrivere un libro, piantare un albero. Detto zen WRITE.PASSION Chi non ha mai pensato di scrivere un libro? Secondo alcune statistiche noi italiani scriviamo tanto, ma leggiamo poco. Addirittura più di 5 italiani su 10 non ha letto nemmeno un libro nel 2016. Per me questo, ad oggi, è impensabile, leggo praticamente tutti i giorni (da bambino odiavo leggere!). Diciamo che, per questo aspetto, sono uscito dalla categoria degli italiani medi: scrivo meno di ciò che leggo… Attualmente sto lavorando ad un’opera fondamentale… qualcosa che ha cambiato la mia vita. “Costruire” un libro è un po’ come edificare una casa. Occorre un lavoro certosino, ponderato, chiaro. Non puoi saltare alcun tipo di passaggio. Di solito ce ne sono 5. Passo 1. L’idea geniale: ideare un libro Si parte dall’emozione: d’un tratto qualcosa ti preme nel petto, un’idea geniale. Non puoi contenerla, devi assolutamente “buttare” fuori la tua creatività. Devi costruire la tua casa dei sogni. Allora si parte di gran carriera:  bozze, schizzi, appunti, note…  Passo 2. Il progetto: strutturare il libro Un’idea, un libro per concretizzarsi ha bisogno di un progetto. Come un abile geometra, tracci le linee che andranno a caratterizzare la planimetria. Vuoi qualcosa di solido, che duri nel tempo, ogni colonna ed architrave deve essere perfetto. Studi i dettagli perché ci deve essere una soluzione a sorpresa per ogni eventualità. Passo 3. La manodopera: scrivere Arriva il momento di costruire davvero il libro. “Messe” le fondamenta (messaggio da trasmettere), organizzate le sezioni (parti), realizzati i divisori (capitoli), si inizia ad impilare i mattoncini: la stesura dei singoli paragrafi. Passo 4. La sicurezza: editing Per essere certi che nulla sia stato lasciato al caso, si compie un giro di controllo. Si verifica ogni componente e si riadatta ciò che non va. Passo 5. L’arredo, gli infissi e la tinteggiatura: copertina, carta e ritocchi grafici Chi di noi lascerebbe una casa senza mobili, senza porte e finestre e senza un minimo di “colore”? Ecco allora che si va a realizzare definitivamente la copertina (progettata precedentemente) e a decidere la grammatura della carta. Book sweet home Ultimato tutto questo, non manca che festeggiare con gli amici, invitandoli a scoprire la nostra nuova casa: il nostro nuovo libro.     Leonardo Capitanelli Continua a seguirmi!   Quest’opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 2.0 Italia  

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3 modi per tenere il passo del tempo

Tenere il passo: trovare spazio in un momento in cui non c’è tempo. Chiunque di noi sente il peso del dover fare tutto e subito. Non c’è modo di rimandare a domani, soprattutto le cose futili. Futilità che spesso si sono trasformate in lavoro.  Siamo sempre in ritardo, sempre nel momento successivo. Dio ha fatto il tempo, ma l’uomo ha fatto la fretta. Proverbio irlandese IL PASSO DEL TEMPO Il tempo di oggi è strano. Ci fa correre per ogni cosa; dobbiamo tenere il passo. Anche svolgere le normali funzioni fisiologiche, diventa un atto da “controllare”, da ridurre al minimo termine. Da un lato siamo tutti più operativi, dall’altro siamo sempre in balia della fretta. Nessuno di noi è centrato nel presente. Il nostro organismo è settato su di un piano operativo che ci vuole tutti frenetici e prestanti. L’integrazione degli aspetti umani, quali l’emotività e il pensiero riflessivo, viene posta in secondo piano per lasciare spazio alla produttività. Siamo animali da lavoro, cavalli da battaglia, sempre centrati sul prossimo obiettivo e sempre in ritardo rispetto al momento presente. Passiamo dal passato al futuro in men che non si dica e abbandoniamo l’istante attuale, come se non fosse fondamentale. Agendo in questo modo siamo sempre immersi in uno stato di trance che ci porta a vivere la giornata come una delle tante questioni da risolvere. La progettualità e l’ “incantevolezza” del giorno in divenire vengono trascurate come se fossero aspetti di poco conto. Creatività e genio artistico vanno a farsi benedire, immersi in questa società che non vuole pause. Quale armonia vi è in una musica senza pause? Se dovessimo ascoltare una musica senza pause, probabilmente inorridiremmo. Eppure non facciamo granché per cambiare canale, stazione radiofonica, e sintonizzarci su di una frequenza più serena. Sembra davvero che in fondo ci piaccia questa condizione. PASSO PASSO Secondo me possiamo generare un cambiamento verso un mondo più piacevole. C’è sicuramente la possibilità di fare quello che ci piace, ad un ritmo più consono alle nostre anime. Forse impiegheremo anni per riuscirci, ma ce la faremo. Intanto possiamo cominciare da 3 passi. PRIMO PASSO Il primo passo consiste nel prendere consapevolezza che abbiamo tempo. Nessuno ce lo ruba. Quel poco a nostra libera disposizione lo dobbiamo usare bene; per il nostro cuore, per la nostra anima. Sarebbe di già un piccolo e abbondante passo verso la serenità. SECONDO PASSO Un altro passo lo potremmo fare, concedendoci di perdere qualcosa; non tutto deve essere fatto subito. Possiamo vivere lo stesso. TERZO PASSO Un successivo passo potrebbe essere il sorridere di questa nostra condizione; l’ironia è un gran dono. Ridere e gioire è un nostro diritto. Tre passi non possono migliorare di colpo la nostra esistenza, né cambiare una intera “struttura societaria”; allo stesso tempo però possono darci un poco di sollievo di cui tanto abbiamo bisogno. DOMANDA: Gradireste trovare un lavoro che vi piaccia e vivere la quotidianità più serenamente?   Leonardo Capitanelli Continua a seguirmi!   Quest’opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 2.0 Italia  

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