Oggi vorrei condividere con voi una piccola riflessione, frutto dell’esperienza appena vissuta al Salone Internazionale del Libro di Torino.

Molte volte la quotidianità ci fa vedere una vita noiosa e statica. Nel contesto in cui ci troviamo sembra che tutto si muova nella stessa direzione e che ben poco ci sia da dire. Il nostro agire appare scontato e utile solo a sé stesso.

Un tranello, fatto ad opera d’arte.

Quando poi arriva il giorno in cui ti arrischi, in cui dici a te stesso “non può essere solo questo”, tutto cambia. Inizi a sognare una storia che “non c’è”, a voler mordere la vita. D’un tratto si presentano alla porta del tuo discernimento tante opportunità, alcune vane, altre appetitose, altre dubbiose, altre incoraggianti, altre possibili, altre timorose. Il cuore e la mente iniziano il lavoro dell’osservazione e muovendosi tra tutte le scelte ne selezionano una. A differenza delle altre volte la scelta ricade su “ce la posso fare” e cestini tutte le altre frasi come “non fa per me”, “chi me lo fa fare”, non ce la farò mai”, “ti pare che io…”.

In quel momento inizia la magia: il velo scompare e sembra di sentirsi connessi con il Sé più vero; il futuro appare come quadro da dipingere e ad attenderti alla porta non c’è più  la solita mattinata, ma una miriade di opportunità da cogliere e trasformare in capolavoro.

Dopo tanti giorni immerso nella “mia normalità” ho deciso che fosse giunta l’ora di dare spazio ad una nuova storia: la mia. Ho messo da parte tutte le paure e mi sono lasciato andare. Beh ho trovato tanto, ma tanto di più di quello che credevo. Non ho fatto nulla di straordinario, ma ho lasciato che lo straordinario venisse a me. Questo è stato per me il Salone del Libro di Torino.

Continuate a seguirmi!


 

 

Licenza Creative CommonsQuest’opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 2.0 Italia.